“Chi non ricorda i maceri, questi meravigliosi tesori di biodiversità, bacini d’acqua indispensabili per la lavorazione della canapa? Un tempo si vedevano un poco ovunque, se è vero che la provincia di Ferrara, massima produttrice nazionale di canapa tessile, ne contava all’inizio del Novecento circa diecimila. Poi, con il declino e l’abbandono definitivo della coltivazione della canapa, molti furono chiusi, tanto da ridursi nei primi anni del duemila a circa 1.400, oggi gelosamente conservati”.

 

Roberto Corinaldesi, coordinatore della nostra Consulta, racconta la nascita e lo sviluppo della coltivazione della canapa – che all’inizio del XX secolo ha portato il nostro paese al secondo posto (dopo la Russia) tra i produttori di questa preziosa pianta erbacea – ma anche lo sfortunato declino legato alle severe limitazioni imposte dal “Marijuana Tax Act” statunitense del 1937.

 

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