Daniel Lowell Peterson, detto Dan, uno dei coach più grandi della storia della nostra pallacanestro, riporta a galla i suoi ricordi bolognesi e virtussini nel libro “La mia Virtus”, nato in collaborazione con la SEF Virtus ed edito da Minerva.

Aneddoti e storie di quando, da coach semi-sconosciuto, arrivò in Italia nel 1973 alla corte bianconera, conquistando tutti fin da subito per le sue qualità, umane e di allenatore, rilanciando sul campo le ambizioni delle V Nere.

“La mia Virtus” è il secondo numero della collana In Alto Stat Virtus, promossa dalla casa madre SEF in collaborazione con Minerva Edizoni per raccontare le storie più avvincenti dei protagonisti del mondo Virtus in oltre 150 anni di storia.
Il primo numero della collana, “Cinque Cerchi, Una V Nera” è stato pubblicato nel 2021 in occasione dei 150 anni della SEF.

L’avventura di Dan Peterson sulla panchina bianconera durò cinque anni, dal 1973 al 1978. Cinque stagioni intense che riportarono la Virtus ai vertici del basket italiano dopo un lungo periodo di appannamento e a giocarsi le proprie chances anche in Europa.

Arrivato a Bologna un po’ in sordina conquistò la sua prima Coppa Italia (1974) e il suo settimo scudetto (1975-76), arrivando in finale per il titolo anche nei due anni successivi, inchinandosi soltanto all’invincibile Varese.

Il coach americano trascinò la Virtus, griffata Sinudyne, anche alla sua prima finale europea, in Coppa delle Coppe, persa contro Cantù il 29 marzo del 1978. A livello internazionale, da ricordare anche la semifinale raggiunta in Coppa Korac nel 1976, persa contro la Jugoplastika Spalato.

Nella sua avventura virtussina Peterson ha allenato e fatto crescere grandi giocatori: dai nazionali Caglieris, Bertolotti, Bonamico, Serafini e Villalta a stranieri del calibro di Fultz, McMillen e Driscoll. Tutti presenti nel gotha della pallacanestro virtussina.

Bologna, e la Virtus, hanno rappresentato per Peterson il punto di partenza di una carriera italiana di grande successo. Dopo aver brillato sotto le Due Torri, il coach prese infatti la strada di Milano andando a guidare l’Olimpia alla conquista di numerosi titoli nei 10 anni successivi.

La Virtus gli ha aperto la via della pallacanestro italiana. E il coach ne sarà sempre riconoscente.